Una giornata con Christo: galleggiare è divertente

1 Lug

Ho superato la pigrizia, lo snobismo, i gufi e l’allarmismo che aleggia da due settimane sul Lago d’Iseo e sono andata sulla camminata galleggiante dell’artista Christo, ormai famigerato, un’opera d’arte detta Flaoting Piers (fino al 3 luglio). Non ci volevo andare ma solo i cretini non cambiano idea e sono stata felicissima di esserci stata.

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Innanzitutto perché è stata divertente, benché estremamente lunga e, almeno per me, impegnativa, visto che si galleggiava davvero tanto e mi sembrava di essere in barca a vela.

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Sono stata fortunata,  o astuta: con il mio amico Davide ho lasciato la macchina appena fuori l’uscita di Palazzolo e a Sulzano, da dove parte la lunga camminata, ci sono andata in navetta. Un tragitto non vicinissimo,  di oltre 30 minuti, con l’aria condizionata tragicamente spenta. La gente era tanta, tantissima,  ma la coda non c’è stata. Erano le sei meno un quarto di giovedì pomeriggio.

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Quello che mi ha stupito oltre alla bellezza del Lago d’Iseo (bello ma non ci vivrei, come direbbe il milanese imbruttito) e alla genialità dell’opera d’arte, che non si guarda soltanto ma si vive e si calpesta, è stata la cosiddetta efficienza bresciana dell’organizzazione e l’ordine generale. Non ho visto gente maleducata, ragazzini molesti, disordini eccessivi, nonostante la presenza massiccia. Nessun intoppo e una coda all’ingresso di una decina di minuti.

In compenso i bus erano puntualissimi, lo staff non era pressante ma presente. Dicevano dove andare, cosa fare, con rigore e precisione. Davvero notevole.

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La camminata: la passerella galleggiante arancione, ormai arcinota, era molto larga e ci si stava tutti comodamente. Mi aspettavo di fare due passi, invece ci ho messo tre ore, con annessa pausa birra e patatine.

Nel primo tratto, da Sulzano a Monte Isola, il caldo era notevole. Erano ancora le sei e trenta. Dopo un po’ ero affaticata nel passeggiare su una superficie dondolante. A Monte isola il tappeto circondava l’area sulla terraferma per poi tornare sulle acque nel tratto fino all’isola del Beretta, quello delle armi.

Quel pezzo l’ho evitato. Dopo Monte Isola il sole era calato, si è alzata un po’ di arietta, la temperatura era ideale, il panorama bellissimo e lo spettacolo generale unico al mondo. Trovatemi voi un’opera del genere da altre parti e io ci vado. Un po’ è vero: la sensazione è quella di camminare sull’acqua, molto diverso rispetto a quando sei su un ponte o in barca.

A Monte Isola c’era una specie di sagra di paese mi sono ristorata.

L’ultimo bus era alle 22 da Sulzano. Alle 22.05 è partito. Si è fermato 20 minuti per aspettare il transito del treno. Alle 11 ero al casello e a mezzanotte a Milano. Ovviamente nel week end, quello che ho fatto sarebbe stato proibitivo, le code e la ressa sarebbero state letali. Ma forse con un po’ di coraggio, acqua, crema solare e cappellino ne vale la pena.

 

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