Le Pagelle di Sanremo 2017/ 2

9 Feb

Le Pagelle di Sanremo oggi su Libero.

10) Il buonismo di Vincenzo Mollica, inviato del Tg1 a Sanremo, è una delle rare certezze della vita. “L’emozione di Tiziano Ferro è così forte per la sua interpretazione di Tenco che non ha concesso interviste prima dello show”, dice per giustificare il bidone.

9 Vietato morire di Ermal Meta. A occhio e croce la canzone, inno di ribellione alla violenza, è la più bella del Festival.

8) Maria De Filippi narratrice. La co-conduttrice di Sanremo (con Carlo Conti) prende parola e racconta la storia vera di bullismo. Ed è subito C’è posta per te.

7) Cristina Parodi. La più elegante di tutte, con abito giallo in prima fila all’Ariston.

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Caterina Balivo. Ha scritto un twitt contro Diletta Leotta (“Non può parlare di privacy una con quel vestito lì”) ma poi, comprendendo l’infelicità del messaggio, ha chiesto scusa. Non lo fanno tutti.

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6) Maurizio Crozza non faceva tanto ridere, ma una cosa sacrosanta l’ha detta: lavorare gratis non è giusto.

5) Al Bano. La prima sera non era il solito Al Bano. Forse era ancora provato dopo il doppio infarto che lo ha colpito a dicembre: la sua voce era meno potente e infatti, stranamente, all’Ariston non ha rotto nessun timpano.

4) Le star. Girando per le vie di Sanremo, si nota che davanti agli alberghi dove alloggiano i vip, laddove c’erano masse ululanti, bivaccano al massimo tre o quattro fan. A esagerare.

3) La tinta di Ron, al secolo Rosalino Cellamare. A metà strada tra il color della polenta e l’arancione di Donald Trump. Non vorremmo incontrarlo manco tra 100 anni.

2) Michele Zarrillo, invecchiando, sta pericolosamente assomigliando a Romano Prodi.

1) Le facce (così le immaginiamo) dei vari Adinolfi e Giovanardi alla vista del balletto super “gayo” di Ricky Martin, ospite della prima serata.

0) Raoul Bova, lesso come non mai. Aveva più carisma il labrador della protezione civile.

 

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