Venezia: Festival del cinema o sagra della mutanda?

5 Set

Il mio pezzo su Libero sul mutanda show a Venezia.

Al Festival di Venezia si sta consumando un grosso equivoco. Le signore invitate all’ evento che celebra la settima arte devono aver sbagliato indirizzo: volevano andare al Bagaglino di Pingitore, oppure al Grande Fratello Vip, invece si sono trovate a una mostra del cinema.

 

Da qualche stagione Venezia, più che una rassegna di arte cinematografica, è diventata una sagra di abbigliamento intimo, spesso dozzinale, di mutandoni e perizomi. Nel migliore dei casi. Nel peggiore, un catalogo animato dei vari tipi di depilazione femminile visto che ormai là sotto di segreti non ce ne sono più.

Forse per qualcuno l’ improvvisa svolta trash della rassegna è anche un bene. Si erano confuse, lo scorso anno, le soubrette Giulia Salemi e Dayane Mello, l’ italiana e la brasiliana, universalmente note come «Le smutandate di Venezia». Né attrici, né registe, cavalcavano il red carpet lagunare fiere dei loro abiti dallo spacco che arrivava alla gola e che mostrava l’ assenza di slip degni di tale nome. In compenso, il lavoro «epilatorio» delle loro estetiste di fiducia si vedeva benissimo.
Prendiamo atto che l’ ultimo vezzo in fatto di moda e di fascino femminile è mostrare l’ intimo. Una volta, le donne, per esibire la propria femminilità a volte raffinata e a volte cafona, mostravano le gambe, le caviglie, il seno con importanti scollature. Nei casi più estremi si è passati al lato B. Poi con Belen e la famosa farfalla sanremese tutta la malizia si è spostata sul lato A.
Le showgirl del sottobosco, ma anche le attrici raffinate ci hanno preso gusto.
Venezia 2017 è iniziata da pochi giorni e non si sta distinguendo per eleganza.

Giusto ieri Chloe Sevigny, bellissima attrice di film indipendenti americani, colei che nel 2003 fece scandalo perché diretta da Vincent Gallo in Brown Bunny girò una scena di fellatio con il protagonista, «peccato» non fosse simulata (come si vede su Youtube), si è presentata sul tappeto rosso con un abito lungo, aperto sul davanti.
Molto aperto. Tanto che una timida folata di vento ne ha sollevato un lembo mostrando l’ intimo della signora. Che per la verità non era molto provocante: si trattava infatti di un paio di mutandoni ortopedici color carne modello Bridget Jones. Ma tutto fa brodo.
Poche ore prima la supermodella e attrice brasiliana Izabel Goulart sfilava alla prima del film The Shape of Water con un paio di scarpe rosse dai tacchi altissimi, un top nero e una micro gonna inguinale e soprattutto trasparente.
La top Isabeli Fontana non ha avuto problemi a sollevare il vestito colorato e mostrare le sue mutande ton sur ton.


Al «Franca Sozzani Award», inaugurato quest’ anno per omaggiare la defunta direttrice di Vogue, galoppava verso i fotografi anche la bella siciliana Eva Riccobono con il fidanzato. Elegantissima, ma anche lei con una gonna invisibile.

 

Ma almeno ha avuto l’ accortezza di posizionare una mano in zona-inguine.
Anche un’ attrice chic come Vittoria Puccini ha ceduto al fascino dell’ intimo in vista. Si è distinta in charme, va detto, ma ciò non ha impedito che quella specie di cintura di castità che aveva al posto degli slip la vedessero tutti, sicuramente più persone rispetto a quanti hanno visto il film che ha vinto Venezia lo scorso anno, le quattro ore in bianco e nero del filippino Lav Diaz. Perché alla fine le farfalline fanno più ascolti.
Se i re della moda italiana e internazionale hanno deciso che fare vedere cosa c’ è sotto la gonna è l’ ultimo trend in fatto di stile, ci arrendiamo. La settimana delle sfilate milanesi non basta più e invadono Venezia, che ormai è la sagra della mutanda. E pensare che era un evento culturale..

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