Follia: un libro sull’amore che fa diventare pazzi. E uccide
1 Nov
La mia amica Chiara mi ha regalato Follia, un libro di una ventina di anni fa che non avevo mai letto, e come mi succede sempre quando mi piace la lettura l’ho finito in tre giorni.
Sostanzialmente è un libro sull’amore che quando è totalmente travolgente, irrazionale, assoluto, può fare diventare pazzi, azzerare i confini tra il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, il possibile e l’impossibile, fino a distruggere quello che sta intorno, a partire da te stessa/o. Ovviamente per essere fecondata da un seme così pericoloso la mente deve avere già d qualcosa che non va, qualcosa di trascurato, di fragile, di spezzato.
La storia: Stella è la bellissima, brillante, attraente moglie annoiata di Max, psicologo in un manicomio criminale. Siamo alla fine degli anni Cinquanta, in Inghilterra. Si innamora di Edgar, che accidentalmente è un paziente della struttura, che aveva “solo” ucciso la moglie perché ossessionato dalla gelosia, peraltro priva di cause reali. La cosa non frena Stella. Iniziano una relazione e lei piano piano perde contatto con la realtà. Edgar evade, sfruttando i soldi che le aveva dato l’amante. Dopo mesi lei lo rintraccia a Londra, lo raggiunge, non curandosi non solo di abbandonare il marito, ma anche il figlio Charlie, senza quasi sensi di colpa. Vive con lui come una randagia, si amano, poi si separano di nuovo per la gelosia di lui. Lei è costretta a tornare dal marito ma non dimentica Edgar. Vive in un totale distacco dalla realtà, nell’indifferenza totale per il figlio ma curando la casa e cucinando come una moglie perfetta. “Clinicamente è qui che inizia la sua depressione”, racconta la voce narrante di Peter, anziano psicologo amico di famiglia, che a mio parere non è totalmente lucido, specialmente in alcuni passaggi finali del libro. Stella si sdoppia: da un lato conduce una vita impeccabile ma alienata, dall’altra non smette un secondo di pensare al suo amore. Con effetti tragici per lei e per chi le sta intorno.
Un libro cupo e meraviglioso scritto da Patrick McGrath. Purtroppo una mente fragile può comprendere alcuni passaggi della parabola della protagonista.
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