Elena Ceste e gli altri delitti in tv: ormai sono format a puntate
15 Nov
I dati di ascolto mi hanno ispirato una riflessione. Chi l’ha visto ha battuto Canale 5, ieri Quarto Grado ha superato il 9% di share, Mattino 5 e gli altri contenitori, quando parlano di cronaca, sono seguitissimi, la D’Urso cavalca i casi da mesi, eccetera eccetera. I programmi sui gialli, i delitti, i misteri italiani sono diventati dei veri e propri format, con storie a puntate, protagonisti, plot imprevedibili e appassionanti. Ormai si dovrebbe chiedere: che cosa è successo nella puntata di Elena Ceste di oggi?
Chi va ospite nelle trasmissioni di delitti – mi ha raccontato – viene fermato per strada con le solite domande: “Ma chi è stato?”, “L’omicida è il marito?”, “Perché hanno trovato il cadavere solo ora?”, e talvolta i più preparati sono proprio i telespettatori. Da giugno a settembre, quando i programmi pomeridiani, i contenitori del mattino, Quarto Grado e Chi l’ha visto vanno in vacanza, questi gialli vengono quasi dimenticati perché la gente non li vede in tv tutti i giorni.
Ovviamente alcune trasmissioni di delitti scadono nel gossip e nel morboso, ma in questa sede non mi soffermo su questo aspetto.
Ovviamente la mia non è una scoperta rivoluzionaria. La cronaca nera appassiona fin dalla notte dei tempi. E adesso c’è Elena Ceste, che oggi è il “format” che va per la maggiore. E’ più appassionante e seguita di Beautiful o di una diretta del Grande Fratello. Perché è una storia vera e la gente si immedesima perché in fondo si parla della famiglia, dei segreti, dei lati oscuri delle nostre vite. Le sue foto sorridenti vengono riproposte come fosse il tormentone “Chi ha ucciso Laura Palmer?” del serial Twin Peaks (un interrogativo che si poneva il mondo intero, incluso l’ex presidente russo Gorbaciov). Nella crisi d’ascolti della tv, in particolare dei talk politici, l’unico genere che funziona è questo. E viene spremuto il più possibile.
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