Nemmeno il porno di Belen alza gli ascolti della Innocenzi
30 Mag
Condivido con voi l’articolo di Adriano Scianca pubblicato oggi su Libero.
C’è una scena famosa di Boris, la serie cult, in cui dei produttori, parlando con un regista di un programma televisivo in divenire, esprimono con estrema franchezza uno dei punti deboli del progetto: «Manca la fr…». Insomma, manca la freschezza, la bellezza, il brio che solo un po’ di belle donne possono portare sullo schermo. Ecco, nella redazione di AnnoUno devono aver ragionato allo stesso modo se giovedì sera hanno deciso di mandare in onda Belen Rodriguez intenta a raccontare l’odissea seguita alla diffusione sulla rete del suo ben noto filmino porno amatoriale. L’idea era quella di ragionare sulle insidie di internet e sul rapporto tra comunicazione e privacy al tempo dei nuovi media. O forse solo di buttare lì le parole chiave «Belen» e «porno» per vedere un po’ l’effetto che fa.
Sullo share, di sicuro, l’effetto non si è minimamente avvertito. AnnoUno ha infatti registrato 707.000 telespettatori, con uno share del 3,50%. Decisamente pochino, se si pensa che la stessa sera Virus, ha registrato 1.525.000 telespettatori e uno share del 6,92%. D’accordo Nicola Porro aveva Renzi e Berlusconi, anche se il fatto che gli italiani scelgano i leader di Pd e Forza Italia a Belen non è affatto scontato. Insomma, l’impressione generale di un declino inarrestabile di Michele Santoro, delle Santorine, del santorismo, sembra confermato. Lui, l’ex Michele nazionale, ogni tanto dà di matto dicendo che la colpa è degli italiani che non lo guardano, ma sono le ultime sfuriate dal fondo del bunker. Nel Titanic che affonda, la pur volenterosa Giulia Innocenzi prova come può a far suonare l’orchestra nonostante l’acqua arrivi ormai alle ginocchia.
Alla fine, però, non ce la fa a salvarsi neanche pescando dal fondo del barile un po’ di vittimismo passepartout. Stavolta si tratta degli insulti (ovviamente «sessisti», come se gli uomini celebri fossero esenti dalle asprezze della rete). «Ho sempre difeso la rete e anche io, professionalmente, sono nata su Internet. Ma non possiamo far finta di non vedere quello che sta diventando Internet. Ogni volta che c’è una puntata di AnnoUno ricevo degli insulti da persone anonime e da persone che si firmano. Subisco una vera e propria gogna». E giù con l’elenco a effetto degli epiteti. Roba che se l’avesse fatto Berlusconi da Porro, con le cose che girano su di lui in rete, avrebbe finito di fare l’elenco stamattina. E chissà quanti degli insultatori professionisti del Cav hanno cliccato «mi piace» anche sulla pagina di AnnoUno…
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