Amici, la ballerina “sovrappeso” e gli attacchi a Maria
4 Mar
Su Libero il mio pezzo sul “caso” di Alessandra Celentano, che ad Amici definisce “sovrappeso” una ballerina: l’ira della deputata grillina contro Maria De Filippi.
Ha scritto direttamente a Maria De Filippi, in quanto conduttrice di Amici, il talent show in cui è avvenuto il fattaccio. «Cara Maria», si sfoga l’ onorevole sul suo profilo Facebook, «le parole di Alessandra Celentano sono di per sé inaccettabili e vergognose, ma altrettanto inaccettabile è che tu non abbia preso le difese della ballerina invitando la Celentano ad abbandonare la trasmissione ma al contrario abbia minimizzato (“non prenderla sul personale”, hai detto)».
L’onorevole grillina, in un crescendo di drammaticità, si chiede: «Che tipo di messaggio ha veicolato? Che una ragazza in realtà perfettamente normopeso non è abbastanza magra per ballare? Che l’ essere in sovrappeso è una condizione ripugnante, di cui vergognarsi e su cui versare lacrime di disperazione? La televisione dovrebbe offrire modelli di comportamento positivi, di valorizzazione delle differenze e di accettazione, proprio per l’ enorme potere persuasivo che ancora ha sullo spettatore. Invece ha solo veicolato una oscena discriminazione».
Inevitabili i riferimenti alle parole più in voga del momento, come «bullismo», «degenerazione», «razzismo», oltre all’ inevitabile spettro dell’ anoressia. Non per fare gli avvocati di Maria De Filippi, ma fa abbastanza senso leggere queste accuse nei confronti di una conduttrice che, non in quest’ ordine: ha portato sul palco di Sanremo davanti a undici milioni di ascoltatori i ragazzini delle associazioni anti-bullismo; ha «normalizzato» l’ omosessualità in televisione inventando il «trono gay» a Uomini e donne, il programma del pomeriggio di Canale 5 seguito dal pubblico più popolare che si possa immaginare.
Che Alessandra Celentano abbia esagerato definendo «in sovrappeso» Vittoria Markov, giovane ballerina aspirante concorrente di Amici, è lapalissiano, basta guardarla, ma chi segue la trasmissione conosce bene il pensiero della docente-coreografa.
Per formazione e carattere, da sempre la Celentano sostiene che occorre una fisicità molto minuta per raggiungere un buon livello nella danza classica, per eseguire alcune figure, passi e movimenti. Magari non è bello da dire, ma nella danza funziona così. La Celentano è dura «per non creare illusioni», dice lei. «La danza è di tutti», sostiene, «non so se i giovani riescano ad accettare una frase così forte quando si ama così tanto la danza quindi sta a noi adulti cercare di far capire loro l’ importanza di questa frase».
Un ragazzo di due metri non si offenderà se qualcuno gli dice che è troppo alto per fare il fantino. Se un individuo pesa più di cento chili farà parecchia fatica a correre la maratona. Ovvio, si studia, ci si applica, esiste la forza di volontà che permette di superare alcuni limiti, esistono cestisti non altissimi che diventano campioni, si può dimagrire e diventare più atletici. Si può diventare le eccezioni che confermano la regola. La regola, appunto. Non siamo tutti uguali, questo è anche il bello.
E poi, cara Vittoria, esiste una sfida più entusiasmante di quella che, secondo gli altri, abbiamo perso in partenza?
di Alessandra Menzani
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