Assolo, non male la commedia di Laura Morante

17 Gen

Ieri sera volevo vedere La grande scommessa ma non andando quasi mai al cinema di sabato non avevo previsto l’apocalisse, la sala era piena e ho ripiegato su Assolo, opera diretta da Laura Morante. Sto per dire una frase antipatica, lo so, ma la penso: per essere un film italiano è molto meglio della media ed esce dal coro delle commedie tutte uguali.

Assolo è originale, carino e con un notevole cast. La protagonista è Flavia (Laura Morante), single di ritorno nel senso che ha due matrimoni falliti alle spalle, è sessualmente repressa, non sa guidare, ha un lavoro che non la appaga ma non è proprio depressa: più che altro è passiva, accondiscendente, non sa dire di no, teme il giudizio. In psicologia la sua è una comunicazione “passiva aggressiva”, non “assertiva”. Infatti tutto il film si snoda tra una seduta di analisi e l’altra, dove a una strepitosa Piera Degli Esposti (per tutto il film pensavo che fosse ancora Serafina di Una grande famiglia) racconta i suoi sogni, che vengono meticolosamente (e arbitrariamente) analizzati.

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Flavia è amica dei suoi ex e delle nuove compagne, ma è sempre sola. Un fatto o una condizione mentale? Entrambi. Solo un cagnolino che salva una notte dall’acquazzone le dà emozioni vere. Ma non sarà sempre così. Qualcosa la sbloccherà, forse arriva un uomo, ma anche se non dovesse essere, essere soli non è il peggiore dramma che possa capitare a una persona.

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