Breve recensione del concerto di Lorenzo Jovanotti
27 Giu
Ieri sera sono stata a San Siro a vedere il concerto di Jovanotti Lorenzo negli stati.
Era la prima volta che assistevo a San Siro un evento non calcistico (vedo pochi concerti, pochi ma ottimi) e lo spettacolo era al di sopra delle mie aspettative. Jovanotti ha una carica, un’energia, una positività unica in Italia, i suoi testi sono poesie, lui sa stare sul palco e prima o poi, ne sono certa, avrà un suo one man show, un evento televisivo di musica e parole alla Celentano, alla Fiorello.
Si parte con Penso positivo e si finisce con Ti porto via con me, due ore e mezzo di spettacolo.
Ho pianto con Fango, “io lo so che non sono solo”, bellissima.
Ho ballato con Tensione evolutiva, un brano che non era tra i miei preferiti ma qui, live, era fortissimo, una bomba.
Mi sono un po’ annoiata con le canzoni d’amore: benché lui abbia fatto delle dediche meravigliose e poetiche, benché siano piccole gemme di versi e musica, sono un genere che in questo momento fatico ad apprezzare.
Mi sono divertita con i suoi outfit, geniali, alla Elvis: all’inizio arriva vestito da gladiatore, poi indossa pantaloni lucidi dorati con le frange e una canotta con frange anch’essa, e una giacca clitterata argentata; poi una camicia animalier e una giacca lunga, poi sneakers alate e dorate e il suo immancabile cappellino con la scritta Jovanotti. Insomma, detto così sembra un look da Er Piotta, ma vi assicuro che era figo. Complimenti a Costume National e Valentino che lo hanno vestito.
Mi sono stupita che nei suoi testi non vi sia traccia di amori infelici, ferite, rimpianti, rimorsi, strappi, malinconia. E’ un extraterrestre, forse?
Lorenzo è anche stasera a San Siro. Se avete la possibilità, andateci. Lui è un grandissimo patrimonio italiano.
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