Federico Novella: a Mattino 5 niente politici, la gente li odia

11 Nov

La mia intervista a Federico Novella uscita oggi su Libero.

In un momento in cui i programmi politici e i talk show sono in crisi nera, il contenitore Mattino 5 segna un dato positivo. Più che positivo, anzi. Dalla partenza di stagione gli ascolti sono aumentati del 40%. Il programma condotto da Federica Panicucci e Federico Novella, nel ultimo mese di messa in onda, ha raccolto una media del 14.7% di share, con puntata il 27 ottobre del 17% di share. In quella stessa puntata si è registrato il picco alle ore 9.15 (argomento Elena Ceste) con il 20.4% di share.

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«Un dato che ci soddisfa, anche perché c’è margine per un ulteriore miglioramento», commenta Federico Novella, giovane giornalista che in coppia con Federica Panicucci conduce la trasmissione di Canale 5. Uno spazio che, rispetto alla scorsa stagione, è cambiato non poco. «Ci sono stati rinnovamenti. Basta politici, perché la gente li odia. Diamo più spazio alla cronaca e al sociale, alle cose che interessano gente comune. Spesso siamo arrivati primi sulla notizia, come ne caso di Elena Ceste e delle indagini sul marito. Temi che pagano molto. La cronaca è una conseguenza della fuga dalla politica. Abbiamo realizzato interviste molto riprese, come quella di Federica a Domnica Cemortan: ha fatto il giro d’Europa». Da una settimana il Tg5 del mattino va in onda in diretta dalle 6.30, accendendo la rete prima di Mattino 5, che si apre con la Telefonata di Maurizio Belpietro. «Per noi è un grande traino», commenta il giornalista.

Novella, 33 anni, altissimo, bella presenza, una lunga gavetta a Studio Aperto, nasce come cronista politico ma si rende conto che le faccende di Palazzo hanno stufato. Prova a indagarne il perché. «I talk sono in difficoltà perché sono troppi e sono troppo uguali; i politici non ligano più, adesso si danno ragione a vicenda. Oggi la lotta non è più tra destra e sinistra ma tra cittadini e privilegiati». Esiste un ricambio generazionale dei giornalisti? «Forse più lento di quello in politica, ma c’è. Il ricambio di conduttore è salutare ma ancora di più il ricambio di idee». «I talk», analizza, «puntano sull’alleggerimento, i politici li affoghiamo tra siparietti e servizi divertenti. Quasi ce ne vergognamo. Anche i grandi maestri si contendono tra loro quegli stessi ospiti che anni fa aborrivano, quelli più scomposti o trash. Forse è l’ultima via di salvezza».

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La cura per catturare l’attenzione del pubblico? «Uscire dallo studio e andare nelle piazze e nelle fabbriche». L’avvento di Renzi ha cambiato gli scenari. «Se prima c’erano gli scontri democristiani-comunisti o berlusconiani e anti-berlusconiani, adesso c’è solo Renzi. Quindi o sei renziano o “non sei”. Servirebbe un’alternativa. Il menù fisso al ristorante non mi piace. Renzi ha più potere di Berlusconi. Il Cavaliere, infatti, aveva la stampa contro. Si rischia il pensiero unico, ma è difficile andare contro uno che ha il 40 per cento dei voti, sa parlare alla gente, è simpatico». Novella annuncia che il premier sarà ospite presto nella sua trasmissione, anche se non dà una data. «Ha fatto benissimo ad andare dalla D’Urso. Le elezioni le vinci convincendo in pubblico delle casalinghe e dei pensionati. Ora il nemico vero di Renzi è la crisi, i mercati e lo spread. Il secondo nemico è se stesso. Se hai troppo poteri rischi di poter pensare tutto da solo. L’unica opposizione che vedo è quella di Salvini: ha abbandonato il ritornello della secessione e parla a tutto il Paese». Il conduttore di Mattino 5 ha le idee chiare anche sul Quirinale. «La Boldrini dice che ci deve essere per forza una donna. Perché? Non sta scritto da nessuna parte. Se dovessi sponsorizzare qualcuno al Quirinale sponsorizzerei Giampaolo Pansa. Ha raccontato la storia d’Italia con il massimo dell’onestà. Lo so, lui non ci andrebbe mai…». Ma Novella per chi vota? «L’ultima volta mi sono astenuto. Sono una di quelle persone che decide all’ultimo momento».

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