Gay e minatori: “Pride” è irresistibile

26 Dic

Auguri! Ieri, giorno di Natale, sono andata al cinema a vedere la commedia inglese Pride. Ogni anno evito con cura i cosiddetti cinepanettoni, e a questo giro la mia scelta è caduta su questo film tratto da una storia vera, anche se poco conosciuta.

Racconta del movimento partito da un gruppo di gay londinesi (e una lesbica) di nome LGSM, lesbiche e gay sostengono i minatori. I quali, durante il governo di Margareth Thatcher, nella metà degli anni Ottanta, hanno proclamato uno sciopero di un anno dopo la decisione della Lady di Ferro di chiudere una miniera di carbone dello Yorkshire.

Pride film

I giovani e variopinti gay di cui sopra decidono di aiutare economicamente i lavoratori di un paesino gallese, stremati dal lunghissimo sciopero, e qui iniziano le situazioni tragicomiche. Da un lato gli estroversi “omo”, dall’altro i rudi gallesi, che inizialemente non accettano volentieri il sostegno di una categoria così lontana dal loro mondo. Ma l’amicizia prende presto il posto del pregiudizio, in un’escalation di gag e siparietti divertenti, con gli etero che vanno a lezioni di ballo dai gay con lo scopo di cuccare e le ottantenni gallesi che chiedono “ma è vero che le lesbiche sono vegetariane”?

Nel cast, bravissimi attori inglesi come Bill Nighy e Imelda Staunton e anche Dominic West, il Noah della serie The affair, che ho appena visto,  candidato al Golden Globe come miglior attore protagonista di un drama. Non mancano momenti toccanti, tra la paura dell’Aids, le battaglie sociali e le violenze contro gli omosessuali. La cinematografia inglese è in un momento di grande forma, e questo film è un piccolo gioiello. Andate a vederlo.

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