Grace Kelly casalinga disperata
18 Mag
Per me che sono cresciuta con una madre che adorava la figura di Grace Kelly e comprava ogni giorno le riviste di costume per seguire le vicende del principato di Monaco, il film Grace interpretato da una convincente Nicole Kidman ha il pregio di aver rivelato una cosa che ignoravo. Ossia il lato oscuro della principessa, la sua infelicità, la noia, la voglia di tornare a recitare per Hitchcock e essere di nuovo se stessa, Grace Kelly from Philadelphia, quella che dice quello che pensa e chissenefrega delle etichette.
Questo fino a un certo punto. Perché poi anche l’inquieta Grace fa due conti. Per un attimo pensa al divorzio da Ranieri (la parte di Tim Roth è la più bassa di tutta la sua carriera, insipido come un brodo di verdura), poi però si impone una scelta definitiva. E tra le sue smanie di Hollywood e il ruolo di principessa, madre e moglie devota e generosa filantropa sceglie la sua posizione sociale. O quella che, più romanticamente, lei chiama “favola”.
Il film è abbastanza noioso, comunque. Consigliabile solo a quelle signore nostalgiche ancora oggi incantate dalla figura di Grace.
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