Il caso Ciao Darwin: i pubblicitari contro Paolo Bonolis
21 Gen
Da www.liberoquotidiano.it
“Non credo che alcuna azienda che abbia un brand affermato e valori riconosciuti dai propri consumatori, investirebbe un euro in una trasmissione dove un tema così delicato, soprattutto in questo momento storico, venga trattato con tale leggerezza”, commenta Cesare Casiraghi, uno dei più riconosciuti pubblicitari italiani.
La polemica parte dalla denuncia della regione Piemonte contro la trasmissione di Mediaset Ciao Darwin condotta da Paolo Bonolis. Monica Cerutti, assessore regionale alle Pari Opportunità, Diritti civili e Immigrazione, scrive che il programma di Canale 5 cerca, “uomini o donne contrarie all’integrazione degli stranieri in Italia e contro i diritti delle unioni gay”, così comincia il lungo post pubblicato in Rete.
“E’ evidente l’intento di Bonolis di portare razzisti e omofobi in trasmissione per innalzare il livello della polemica al finedi ottenere un po’ più di ascolti” – continua Casiraghi, che con la Casiraghi&Greco ha realizzato spot come quelli di Kia, De Rica, Pittarosso – “Peccato perché è un bravo professionista e non ha certamente bisogno di compromessi di questo tipo”. “Anche se nelle sue originali intenzioni non c’è il puro trash come obiettivo – continua Casiraghi -, manca poco ad arrivarci. Magari è convinto di potere gestire la trasmissione, ma io temo che la cosa possa sfuggirgli di mano e trascendere. E questo se in termini di ascolti per una rete commerciale può essere anche alla fine positivo, non lo è certamente per un’azienda che abbia inserito la sua pubblicità in quel contesto. Ed è per questo che, da pubblicitario, sconsiglierei gli sponsor in tal senso”.
Due considerazioni di Tremenza.
1) Ciao Darwin aveva annunciato che avrebbe fatto scalpore e così è stato. Come lancio di un programma è potentissimo, quando vuole Paolo Bonolis sa fare discutere (vedi caso Bilancia), riflettere e dividere.
2) Parlare di razzismo e omofobia con la leggerezza di un programma di intrattenimento (intelligente ma sempre intrattenimento) è pericolossisimo, significa comunque “banalizzare”, è come camminare su una fune da cui si può cadere. Io eviterei proprio.
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