Intervista ad Alessia Gazzola: “L’Allieva arriva in tv e preparo un nuovo libro”

20 Set

Ho intervistato il mio idolo. Non mi capita spesso, anzi non mi capita mai. Ma ieri ho parlato con la scrittrice Alessia Gazzola della fiction tv Rai ispirata ai suoi romanzi e al nuovo capitolo della saga, Un po’ di follia a primavera, in uscita il 26 settembre.

Ecco la mia chiacchierata con Alessia oggi su Libero.
Quelli di Alessia Gazzola sono libri leggeri ma non sciocchi. Mescolano la commedia romantica e il giallo e – come il cacio sui maccheroni – l’ironia, l’ingrediente che rende la loro lettura un vero spasso.
La saga nata dalla penna della 34enne messinese, medico legale con il viso da angelo e la passione per le autopsie, diventerà ancora più popolare dal 27 settembre: in prima serata, prenderà la forma di una nuova fiction su Raiuno prodotta da Endemol. Il giorno prima, il 26, dopo le 370mila copie vendute dei primi romanzi, esce il sesto libro, Longanesi, Un po’ di follia a primavera.

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Alice Allevi, la protagonista, specializzanda in Medicina Legale, è una Bridget Jones che sta in obitorio: distratta, pasticciona, sfortunata con gli uomini, è divisa tra il giornalista ramingo Arthur e il capo molto sexy e molto carogna Claudio; è un po’ lo zimbello dell’Istituto, però è curiosa, appassionata, ha un intuito geniale che la porta ad affiancare (sottobanco) l’ispettore di polizia Calligaris. Chiediamo ad Alessia Gazzola i segreti dell’Allieva.
Quanto c’è di lei , Alessia, nella protagonista?
«All’inizio tantissimo. Ho inizato a scrivere l’Allieva quando avevo 26 anni e come Alice ero una Specializzando. Ci somigliavamo nella fanciullezza, poi lei è rimasta un po’ così, sempre irrequieta sentimentalmente. Io mi sono sposata e ho due bambine, Eloisa e Bianca. Ora vivo a Verona dove ho seguito mio marito che fa il medico pure lui. Faccio ancora il medico legale ma non eseguo più le autopsie, ho lasciato l’aspetto penale. E’ un ambito totalizzante, oggi nella mia vita c’è anche la scrittura».
E magari non ha mai smarrito un cadavere all’obitorio, come accade ad Alice?
«Ho fatto meno disastri di quelli che descrivo! Alcuni dei fatti che racconto sono successi a me, altri sono stati ispirati da aneddoti riportati da colleghi. Su tutto ho poi lavorato io di fantasia come scrittrice”.

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L’attrice Alessandra Mastronardi sarà Alice, Lino Guanciale il sexy dottor Conforti. Ha contrubuito alla scelta del cast?
«Sono stata coivolta, ho visto i provini. Non so se il mio giudizio è stato determinante. Alessandra Mastronardi è piaciuta a tutti».
Certo che nel triangolo Alice-Arthur-Conforti, con il volto di Lino Guanciale non c’è gara.
«Ma no, anche Dario Aita (l’attore nei panni di Arthur, ndr) fa il suo. Certo, Lino ha una presenza scenica notevole, è brillante e davvero bello, ma Arthur irrisolto, con note d’ombra, molto interessante. Il triangolo resta in piedi».

Foto Stefano Colarieti / LaPresse Spettacolo Roma, 19.09.2016, c/o Quirinetta, photocall per la fiction Rai, 'L'allieva' nella foto: Dario Aita, Alessandra mastronardi, Lino Guanciale ph Stefano Colarieti / LaPresse entertainment Rome, 19.09.2016, Quirinetta Theatre, fiction 'L'allieva' photocall in the picture: dario aita, alessandra mastronardi, lino guanciale

Dario Aita, Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale

Ma lei per chi tifa, ce lo dica.
«Non posso scegliere, è una lotta fratricida. Mi diverto molto di più a scrivere Claudio, sarcastico, cinico. Lo ammetto, ma non lo raccomanderei come compagno di vita. Per la mia protagonista mi piace l’idea dell’ happy alone, voglio che stia bene con se stessa, che non si faccia scegliere dall’uno o dall’altro ma che scelga lei».
Paragonano la sua saga a quelle gialle di Kay Scarpetta e a Bridget Jones. Sono confronti che reggono?
«Insomma. Quello con Key Scarpetta non molto: c’è la medicina legale, ma siamo distanti narrativamente. Con Bridget Jones c’è molto più in comune. Siamo tutte un po’ figlie di Bridget, come lei era figlia di Jane Austen e dei classici. Poi le rielaborazioni cambiano. Nella serie tv l’aspetto sentimentale – il personaggio di Alice, che narra in prima persona, la vita in Istituto – prendono il sopravvento sui gialli. Che sono gradevoli, ma non principali».

Foto Stefano Colarieti / LaPresse Spettacolo Roma, 19.09.2016, c/o Quirinetta, photocall per la fiction Rai, 'L'allieva' nella foto: Alessandra Mastronardi, Alessia Cazzola, scrittrice ph Stefano Colarieti / LaPresse entertainment Rome, 19.09.2016, Quirinetta Theatre, fiction 'L'allieva' photocall in the picture: Alessandra Mastronardi. Alessia Cazzola, writer

Alessia Gazzola ed Alessandra Mastronardi

Anche quando ha scritto i libri aveva questo intento?
«Sì, non lo nego. Il mio preferito, tra quelli che ho scritto, è Un segreto non è per sempre: la vittima è uno scrittore, è un libro che parla di libri, contiene tutte le cose che mi piacciono di più».
Ci sarà una seconda stagione, visto che la prima condensa solo i primi tre capitoli della saga?
«Per scaramanzia non si può dire. Speriamo. .Il tono della serie tv è comedy, divertente, e io avrò anche un cameo, il piccolo ruolo di una specializzanda».
E altri libri?
«Pensavo che questo che esce il 26 sarebbe stato l’ultimo della saga di Alice. Ma ho una nuova idea, ce ne sarà un altro. Non credo ai libri fatti a tavolino perché c’è un contratto. Il lettore se ne accorge. Ho tante altre idee, altre protagoniste, donne che cercano un posto nel lavoro e nel mondo. Ci sarà sempre Alice ma anche altre donne più disilluse. Ho lavorato tutta l’estate. Adesso non sto scrivendo ma sto raccogliendo le idee».
Nel tempo libero cosa legge?
«Sono onnivora, dai classici ai libri romatici da spiaggia. Adesso mi piace molto Alice Butler. Più che la storia mi rapisce la qualità della scrittura. Come diceva Heminguay, la scrittura non è decoro ma architettura».

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Alla fine le ho chiesto anche cosa guarda in tv: Downton Abbey e Homeland, che sono anche le mie serie televisive. E poi Trono di Spade, che divora, Romanzo Criminale e Gomorra. Una di noi, insomma.

 

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