Jake Gyllenhaal, pugile da Oscar in “Southpaw”
7 Set
Sarà perché Hollywood ha un debole per i film sul pugilato, che riescono quasi sempre a tirare fuori interpretazioni toccanti (da Mickey Rourke a Christian Bale in The Fighter, da Hilary Swank in Million Dollar Baby a Cinderella Man…), ma la prova d’attore di Jake Gyllenhaal nei panni del campione allo sbando Billy Hope, detto The Great, mi ha colpito. Fragile, spezzato, ma anche forte, intenso, tenero: l’ex attore di Brokeback mountain regge (quasi da solo) Southpaw, un film tutto sommato modesto, per nulla originale.
Cresciuto in orfanotrofio come la sua Maureen (Rachel McAdams), diventa miliardario grazie alla box. Villone con piscina, Cartier d’oro, parco auto di tutto rispetto… Tutto viene travolto dal lutto che lo colpisce: non riesce a trattenere la rabbia, viene sospeso dalla box, beve, si schianta in auto, rischia di perdere la figlioletta (bravissima la giovane attrice). La sua è una caduta all’inferno: solo l’incontro con l’allenatore Forest Whitaker (pure lui notevole) gli fa scattare una molla per cambiare.
Impressionante la trasformazione fisica (in meglio, non come Johnny Depp) di Gyllenhaal. Che, ci scommetto, avrà almeno una nomination ai prossimi Oscar. Notevole anche la colonna sonora di Eminem nei titoli di coda.
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