Jordi Cruz, il Cracco di Spagna: “A MasterChef sono me stesso”

22 Ago

La mia intervista oggi su Libero  allo chef Jordi Cruz, star di MasterChef Spagna, in onda ogni venerdì su Cielo.
La cucina del suo ristorante all’interno dell’hotel ABaC a Barcellona è più elegante, grande e pulita di una lounge di lusso. Lui, Jordi Cruz, cinque stelle Michelin, uno dei cuochi più quotati di Spagna a soli 36 anni, è il Cracco iberico dato che da due anni è uno dei tre giudici di MasterChef Spagna. In Italia lo vediamo ogni venerdì su Cielo. Se i cuochi, oggi, sono sex symbol, Jordi ha battuto tutti con una copertina a torso nudo su Man’s Health. Ma lui pensa solo alla cucina.
L’abbiamo vista all’opera. È difficile per un cuoco fare tv?
«No, faccio quello so fare, cucinare. Non c’è copione».
Quindi è se stesso. Un po’ cattivo.
«Non sono cattivo. Quelli indisciplinati li sgrido. Mi dà fastidio la pigrizia, sono un piccolo diavolo. Mi arrabbio quando qualcuno non vuole imparare. La tensione sta bene narrativamentete. In una cucina professionale la pressione c’è, è giusto essere seri e esigenti. MasterChef è una scuola».

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Come sono i concorrenti?
«Il livello non importa. Prendiamo persone che apprendano, è una questione di attitudini e intenzioni. La gente si deve identificare. È un programma per amatori».
La cosa più importante in cucina: la tecnica, la fantasia o l’estetica?
«Il gusto, il sapore. La tecnica sta al servizio del sapore. Prima il piatto deve essere buono, perfetto, logico».
Cosa non le piace mangiare?
«Solo gli insetti… Mi piace cucinare tutto. Soprattutto pesce, frutti di mare. Un cuoco deve trovare la maniera di fare brillare un prodotto. Durante la settimana mangio bene e con equilibrio – due cucchiai massimo di olio al giorno, tanti pasti per bruciare gli zuccheri – poi magari la domenica bevo 8 gin tonic (ride). Faccio tanto sport. Ho fatto una dieta mesi fa, ho perso dieci chili: mi sono messo in forma per la copertina della rivista».

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Ecco, perché uno chef posa per una rivista sexy?
«Un mio amico mi ha detto: “Non ce la farai mai a essere in forma”. Allora mi sono impegnato. Ho preso un nutrizionista e un allenatore».
Va bene, ma perché ha voluto mostrarsi sexy?
«Ho trentasei anni, mi sembrava una cosa buona per me. Mi sono messo in forma, il prezzo era una foto. Non so perchè oggi i cuochi siano considerati sex symbol. Cracco è bello, io non sono bello…(ride). Per me la cosa più importante è la cucina. Io cinque minuti prima di morire, statene certi, sarò dentro la cucina».

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La tv ha cambiato il suo lavoro?
«No. Certo, la tv ha la capacità di farti diventare pazzo. Questa è una bella esperienza, divertente, mi prende poco tempo. E rende più popolare la cucina. Qui non c’è la cultura gastronomica che ha l’Italia. Ammetto che tanta gente ora viene nel mio ristorante perché mi ha visto in tv. Per strada mi chiamano Jordi. Sono stata nelle loro case».
I tre elementi della sua cucina.
«Prodotto, tradizione e avanguardia».
In Italia c’è la moda dei cuochi in tv. Anche da lei?
«Sì. Non bisogna esagerare, poi la gente pensa: basta cucina!»jordicruz
Rifarà MasterChef?
«Certo, la terza edizione. Un programma in Italia? Magari, è un paese che mi incanta, ho tanti amici».
Quali sono le differenze tra MasterChef Italia e Spagna?
«Il vostro show è più elegante. L’italiano sa che la sua cucina è di alto livello, si percepisce. Cracco e Barbieri sono molto tradizionali ed esigenti. Noi siamo più spartani.
Mai fatto piangere qualcuno?
«Varie volte, per la pressione. Escono le emozioni, buone o cattive».
Dove si mangia peggio al mondo?
«In Giordania si mangia benissimo, in Magreb anche, il Messico è incredibile. Se una cucina non è buona è perché non ha molti prodotti. Quella africana, il Polo Nord…».
Il suo sogno?
«Con la prima stella Michelen il mio sogno l’ho realizzato. Ne ho avute cinque. Vorrei scoprire qual è il piatto della mia vita, magari lo scoprirò a 80 anni. Vorrei anche cucinare in Russia, Sudamerica, Italia. Magari accadrà».

 

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