Io Kim Kardashian la stimo

Ho deciso di fare coming out. Ho finalmente trovato il coraggio di fare una confessione importante. Eccola: io Kim Kardashian la stimo. Quella che per molti è considerata un inutile sottoprodotto della tv spazzatura, colei che non fa una mazza dalla mattina alla sera se non portare le sue ricche natiche da una parte all’altra di Los Angeles, per me è un idolo. Per un semplice fatto: in un pianeta dominato da modelle anoressiche e divette complessate, lei non riesce a buttare giù quei 20 chili assunti dopo la gravidanza e dopo la nascita del figlio ma se ne sbatte e, anzi, si veste in bianco con indumenti attillati ed estremi che sono di cattivo gusto, certo, e non fanno che mettere ancora più in risalto le notevoli curve.

L’ereditiera 34enne diventata famosa grazie (o per colpa) del reality che porta il suo nome ha tutti i mezzi economici per tornare al peso forma, ma evidentemente non vuole farlo o non riesce. Allora trasforma la sua fisicità rigogliosa in un motivo di orgoglio, almeno è quello  che mi trasmette la visione di certi suoi outfit da strappona.

Anna Wintour mesi fa l’aveva messa in copertina su Vogue. Probabilmente non con l’intenzione di creare un nuovo manifesto delle donne formose, magari, ma per il semplice obbiettivo di vendere qualche copia in più. Può essere. In ogni caso ha capito le potenzialità del personaggio. Sicuramente trash, ma che piace. In un modo che in Italia non abbiamo ancora capito. Ce ne fosse, tra le nostre morte di fama, una Kim Kardashian. Massima stima per una che si guarda allo specchio, e invece di buttarsi addosso una maglietta nera copri-sedere, si infila un paio di leggins bianchi.