Mango, se la morte ti colpisce mentre fai quello che ami

Dando per certo che la morte arriva per tutti, andarsene facendo la cosa che si ama, la passione di tutta una vita, non è la fine più brutta che si possa immaginare. Certo, a sessant’anni era ancora giovane, Mango, ma a pensarci bene questa opportunità non capita a tutti. Se ne è andato via così, ieri notte.

Facendo quello che gli piaceva fare. Davanti al pubblico che non lo ha mai abbandonato, cantando uno dei pezzi che più lo hanno reso famoso. Lo choc per la morte di Giuseppe Mango, così si chiamava il cantante, è tanto. E scorre sui social network, Facebook, Twitter, le parole di affetto sono tante e sentite.

L’artista è  stato stroncato da un infarto domenica sera mentre terminava il suo concerto al “Pala Ercole” di Policoro, in provincia di Matera.

Mango,  sessant’anni il sei novembre scorso, è stato soccorso e trasportato in ospedale, dove è giunto privo di vita. Stava cantando Oro, uno dei suoi brani più famosi, che era diventato anche la colonna sonora di uno spot  altrettanto noto al grande pubblico.

“Scusate, non mi sento bene” ha sussurrato durante la canzone, prima di essere soccorso. A dare la notizia ufficiale della morte è stato  il suo staff sulla sua pagina Facebook: “La nostra rondine è volata via nel cielo sbagliato. Pino resterai sempre nel nostro cuore perché come cantavi qualche anno fa Non moriremo mai, il senso è tutto qui. Ci uniamo al dolore della famiglia”.

L’artista lascia una moglie, Laura Valente, sposata nel 2004 dopo un amore durato 20 anni. Mango ha due figli.