Massimo Giannini fa la “dama di compagnia” di Floris a La7
14 Set
Il mio pezzo su Libero di oggi.
Fa un po’ lo stesso effetto di quando avevamo assistito al naufragio diSimona Ventura all’ Isola dei famosi, piena di fango e umiliata, lei che l’aveva condotta per tante e gloriose edizioni. Un po’ di tristezza pari a perplessità.
Ecco, Massimo Giannini come condottiero era stato molto meno glorioso, quando fino allo scorso anno era il padrone di casa di Ballarò, ma comunque era un timoniere, uno che dirigeva i giochi. Invece le leggi della televisione e della politica sono subdole. Si passa con disinvoltura da numeri uno a paggetti del tuo ex rivale, Giovanni Floris. Pensando forse di vendicarsi, così, con la Rai che ti ha mandato a casa e che ha chiamato, al tuo posto, Gianluca Semprini.
Da conduttore su Raitre, Giannini è passato a opinionista fisso su La7 a DiMartedì, piuttosto che trascorrere del tempo nella redazione di Repubblica. E pur di non restare lontano dalla tv: sopravvivere senza lucina rossa non è facile, non è il primo né l’ultimo colpito dal sacro fuoco del video.
In ogni caso, fino alle 22, il verbo di Giannini non era pervenuto. Imperversavano solo Travaglio, Crozza e Bersani. In compenso, la sua presenza è venuta buona come materiale satirico per Crozza. «Ho visto che c’è Giannini, caro Floris», ha esordito il comico nella copertina, «Occhio: Giannini quando era venuto su Raitre ti aveva fregato lo studio». Certo, e Tina Cipollari si mette a condurre Uomini e donne al posto della De Filippi.
Di conduttori che hanno accettato un ridimensionamento come opinionisti è piena la tv: dalla mitica Mara Venier a Veronica Maya. Giannini non la vive come una retrocessione.
Giovanni Floris ha spiegato in conferenza stampa: «Massimo sarà nostro ospite nella prima puntata e lo sarà nei primi tempi. Sarà ospite il più possibile. È un giornalista che ha una competenza fuori dal comune, un modo di esporre che mi è sempre piaciuto, è stato coraggioso a condurre Ballarò. Il primo mese, di sicuro, ci sarà», ha messo le mani avanti il conduttore di DiMartedì, «Poi vedremo. Giannni non è catalogabile come anti-renziano». Ah no?
Comunque l’operazione ha un senso: visto che lo scorso anno si spartivano gli ascolti, che si dimezzavano per entrambi, adesso l’unione fa la forza. Bisogna vedere cosa resta a Politics su Raitre. «Siamo molto contenti della nostra crescita», ha detto Floris a proposito dei risultati d’ascolto, «cercheremo di interessare sempre più persone. La differenza la fa l’approccio. Tratteremo i temi con serietà, onestà e lealtà. Questo porta ad avere nel programma un po’ di originalità. Insisteremo su questo». A La7 sottolineano come DiMartedì abbia battuto «per 14 volte»Ballarò.
Sarebbe il colmo se, con Giannini in poppa, Floris risultasse penalizzato.
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