Mothers and daughters, film bello e toccante
21 Giu
Mothers and daughters, madri e figlie, è uno di quei film fatto di tante storie, corale, dove di solito qualcuno scopre di avere una malattia grave o un figlio segreto. Di solito trovo questo genere troppo triste e zuccheroso, sin dalla locandina, e quindi lo evito.
Stavolta ho ceduto al richiamo della lacrimuccia, dell’ambientazione newyorkese e del cast stellare: da Selma Blair, che amo, a Sharon Stone, da Christina Ricci a Susan Sarandon.
Il tema pulsante della pellicola, diretta da Paul Duddridge e presentato poche settimane fa a Los Angeles, è il rapporto tra madri e figlie. Sharon Stone è una potente direttrice di giornale che ha una figlia ventenne e adottiva che vuole fare la stilista (ma di nascosto, per non sembrare raccomandata); Susan Sarandon è una mamma oppressiva che per questo non sente la figlia da due anni; Mira Sorvino è una designer di reggiseni che, da giovane, ha dato in adozione la sua bambina perché era troppo sciroccata e nemmeno sapeva chi fosse il padre; Christina Ricci pensava che Courtney Cox fosse sua sorella invece costei le rivela di essere sua madre (era rimasta incinta a soli 15 anni). Cose così insomma.
La storia più bella e toccante, secondo me, è quella che poi è centrale: ossia quella di Selma Blair, una fotografa affermata con la mamma malata, che alla vigilia di un importante tour lavorativo scopre di essere incinta dell’uomo che l’ha appena mollata (sposato) e si trova davanti a un momento di forte crisi e riflessione.
Insomma, un film sul significato di essere madre, soprattutto di una figlia, e sul significato di essere figlie. Che non è un lavoro meno intenso e impegnativo.
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