Perché non bisogna perdere la serie True Detective
15 Set
Ho avuto il privilegio di vedere tutta la prima stagione di True Detective, e senza esagerare con i superlativi, vi dico che è un capolavoro assoluto e che quando arriverà in tv, il 3 ottobre su Sky Atlantic, non dovete perderlo. Certo, sapere che Pino Insegno e Adriano Giannini saranno le voci dei protagonisti, perdersi l’accento texano al Bourbon di Matthew McConaughey è da reato penale, ma vedete voi.
La serie scritta da Nic Pizzolatto per Hbo è un giallone violento e appassionante. La storia parte dagli interrogatori, ai nostri giorni, della polizia agli ex detective Rust Cohle (McConaughey) e Marty Hart (Woody Harrelson), che insieme negli anni Novanta avevano indagato a lungo su alcuni misteriosi omicidi in Louisiana che sembrava avessero origini esoteriche. Quando lavoravano insieme, Rust e Marty avevano un rapporto conflittuale ma anche complementare: geniale e sregolato il primo, solido e più equilbrato il secondo. Il primo non ha famiglia né una compagna, il secondo sì ma il vizio delle donne lo metterà in crisi.
La serie in otto puntate (così poche, purtroppo) ha la qualità, il ritmo e lo stile di un film. Anzi, sinceramente credo che pochi film siano all’altezza di True Detective. McConaughey è superlativo, sia quando è giovane che quando, orami disoccupato, invecchiato e mezzo alcolista viene interrogato dalla polizia. I suoi monologhi filosofico-esistenziali sono strepitosi. Vale il prezzo del biglietto.
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