Perché non uscirei con uno che ha l’Apple Watch

26 Giu

Sappiamo benissimo quanto sia antipatico,  a cena, al cinema o al bar, quando il fidanzato controlla il telefono ogni mezz’ora, palpeggia il touchscreen, risponde a messaggi, telefonate, chat, ignorando la presenza della partner. Sappiamo anche quanto sia antipatico che lui controlli l’orologio: un gesto che da sempre, senza eccezioni, dà la sensazione che chi abbiamo davanti sia di fretta, annoiato, impaziente, che non veda l’ora di passare al prossimo appuntamento, che nel 99% dei casi è quello con il divano e la Playstation. Bene. Uniamo questi due cose, telefono e orologio, e otteniamo l’Apple Watch, diabolico neonato in casa Mac ideato da qualche mente sadica con due precisi scopi: permettere di essere sempre aggiornati sulla propria attività virtual-telematica e frantumare la pazienza della donna media di tutto il pianeta.

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Insomma, se incontrate un tipo che già non vi convince del tutto, se indossa un Apple Watch gettate la spugna. L’apparecchio funziona così: l’orologio, collegato attraverso Blootooth con il proprio iPhone,  si “parla” con il cellulare e da quel momento in poi viaggiano in coppia, mostrando notifiche di messaggi, attività social, notizie, promemoria, mail, meteo, app, oltre ai suggerimenti per l’attività fisica. In pratica se arriva un messaggio lo puoi vedere sul telefono. A parte rendere inutile, o quasi, l’esistenza stessa di una fidanzata, mina la vita di coppia al pari di una suocera o di una frequentazione patologica di Youporn.

E poi è anche brutto. Non che abbia delle grosse pretese, non è che se non hai un Rolex non ti do il numero di telefono. Un Casio va benissimo. L’importante è che non mandi email.

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