Ritorno dalle vacanze e depressione: i 5 errori da non fare
20 Ago
Sono banale e scontatissima, ma quest’anno il ritorno dalle vacanze per me è tragico. Più sono belle le vacanze più il ritorno alla triste vita di città è devastante, è come la Regola dell’amico di Max Pezzali che non sbaglia mai.
Gli inglesi la chiamano post-vacation blue. Depressione post-vacanza. So che molti mi capiscono, ci vogliono alcuni giorni per dimenticare le ore leggere e divertenti e tornare nella dimensione quotidiana. Mi permetto tuttavia di segnalare alcuni errori che, se evitati, facilitano la sopravvivenza dell’ex vacanziero in crisi esistenziale.
- I social. Evitate proprio di guardarli, perché fino alla fine di agosto e magari gli inizi di settembre saranno ancora zeppi di foto di tramonti, aperitivi, ginocchia al sole, ombrelloni, gambe abbronzate, barche, albe, feste in spiaggia e divertimenti dai quali noi, ormai, siamo esclusi (il peggio: quando le foto riguardano proprio i posti che abbiamo appena abbandonato obtorto collo). Ed è bene farsene una ragione.
- Prenotazioni. L’istinto supremo di chi torna dalle vacanze è prenotare e pianificare quella successiva. Il Milanese Imbruttito potrebbe dedicare al tema un intero capitolo, ma non solo lui. E’ un gesto naturale ma anche parecchio alienante, impulsivo e non proficuo per il portafogli. Meglio aspettare.
- Abbigliamento. L’estate è finita, non siete più a Formentera ma a Milano, Roma o città in cui l’infradito e il caftano in stile Santanché non è un’opzione decorosa. Rimettetevi i vestiti invernali o comunque tristi, vi aiuterà. Nel mio caso, la tentazione di mostrare l’abbronzatura non c’è perché non sono abbronzata, il che rende tutto più facile.
- Un giorno di decompressione. Andare a lavorare esattamente il giorno dopo o il giorno stesso del ritorno è una tortura che non meritiamo. Ventiquattro ore di distacco dai due eventi è altamente consigliabile.
- Non ascoltare le canzoni delle vacanze. Personalmente mi sto facendo del male ascoltando ripetutamente Love Yourself di Justin Bieber che allietava le mie notti thailandesi (ho anche scovato una pregevole versione cantata da Lukas Graham per variare sul tema) e, appunto, la cosa è altamente masochista. Meglio ascoltare canzoni altrettanto belle ma che non ci riportano direttamente alle vacanze appena finite. Nel mio caso Up & Up dei Coldplay.
Comunque, tranquilli. Io questi cinque errori li ho fatti tutti e mi trastullo nel mio dolore. Oltretutto constato che da vera MI ho fatto le seguenti due cose nei momenti immediati del mio ritorno in Italia: 1) Varcare la soglia di casa con l’ansia che l’appartamento non sia stato svaligiato; 2) Balzare sulla bilancia del bagno sperando in un verdetto clemente.
In ogni caso, facciamoci forza.
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