Sta per arrivare Gomorra 2, io sono prontissima
9 Mag
Devo dire che per me questo è un periodo felice per quanto riguarda le serie tv. Dopo non averne imbroccata una per settimane, e dopo la fine della spumeggiante House of cards 4, ora sto vedendo le ottime The Americans 4 e la prima stagione di The Path, inedita in Italia (leggi qui la recensione).
E soprattutto sta per tornare Gomorra, stagione 2. La prima mi aveva conquistato nonostante la tematica, sulla carta, non mi appassionasse granché. Ma è stata un crescendo, una sorpresa bellissima, e anche un motivo di orgoglio, quello di vedere una serie italiana all’altezza dei prodotti americani. Domani (10 maggio) su Sky Atlantic e Sky Cinema 1 tornano le malefatte dei Savastano; la buona notizia è che sicuramente si faranno anche la terza stagione e la quarta.
Lo conferma Andrea Scrosati, 44 anni, vicepresidente di Sky Italia, responsabile di tutti i contenuti non sportivi della tv del gruppo Murdoch, che al blog di televisione di Maurizio Caverzan (leggi qui) parla del suo gioiello in serie e delle squadra che c’è dietro. “La squadra è in continua evoluzione”, spiega il dirigente, “a partire dall’inserimento di Claudio Giovannesi che ha diretto gli episodi 7 e 8. Ma si tratta di una squadra che si basa su fondamenta solide, dal contributo fondamentale di Roberto Saviano a quello cruciale di Stefano Sollima, dal team di Cattleya guidato da Gina Gardini a quello di Sky guidato da Nils Hartmann e dagli sceneggiatori che creano la materia su cui tutta la serie si regge”.
Scrosati spiega anche il perché della scelta di “uccidere” alcuni dei protagonisti di Gomorra. “Rispetto agli attori una delle forze di questo progetto è senza dubbio non aver avuto timore di raccontare quello che accadrebbe nella realtà”, dichiara Scrosati a Cavevisioni.it, “dove chi sceglie una vita di violenza è il primo a rimanerne vittima, che vuol dire che i nostri protagonisti possono morire. D’altronde, questa è la lezione che arriva dal miglior cinema di genere, a partire da quello di Scorsese, capace di far morire un protagonista improvvisamente, magari in una scena secondaria. Tanti ci hanno detto ad esempio che Donna Imma non doveva morire. Io sono persuaso del contrario: una storia dove tutti sono a rischio è narrativamente più tesa, ed è più realistica. Anche nella seconda stagione ci sono molte sorprese, ogni puntata potrebbe contenere una svolta davvero inaspettata”.
Quello che colpisce di Gomorra è poi il fatto che una serie parlata in napoletano stretto sia stata venduta in più di 150 Paesi. “Eravamo convinti della forza di questa storia”, spiega Scrosati, “ma ammetto che non ci aspettavamo questo successo internazionale. In molti ci dissero che una serie in napoletano non se la sarebbero vista nemmeno a Roma, figuriamoci a Parigi…”.
Io comunque, Gomorra, l’ho sempre seguita con i sottotitoli. Non so voi…
No comments yet