The Place, un bellissimo film che fa riflettere

13 Nov

Ieri sera ho visto The Place e devo dire che era molto tempo che un film non mi incollava allo schermo con così tanto interesse, senza aver bisogno di una pausa o di guardare il cellulare. Ogni frammento della pellicola di Paolo Genovese, che con il precedente lavoro Perfetti sconosciuti ha conquistato 17 milioni di euro e aveva scatenato un dibattito sulle nostre vite segrete nei cellulari, fa riflettere e ci fa domandare: fino a cosa siamo disposti ad arrivare per realizzare il nostro desiderio? Quali sono i limiti della nostra coscienza?

In un bar di una città non  definita, se ne sta seduto Valerio Mastandrea con un grosso libro di appunti. Davanti a lui si alternano personaggi di vario tipo. Sono clienti che chiedono di realizzare i propri desideri. Lui lo può fare, ma solo se i soggetti portano a termine un incarico difficile. Una sorta di prova per verificare la loro determinazione. Al padre il cui figlio è ammalato di cancro (Vinicio Marchionni) impone di uccidere una bambina a caso. Alla donna che rivuole l’amore di suo marito (Vittoria Puccini) dà l’incarico di rompere una coppia con ogni mezzo possibile. E così via. Alcuni rinunciano, altri non si fermano davanti a nulla, altri ancora esagerano nell’eseguire il compito da loro attribuito, ma non sempre però il desiderio esaudito coincide con la felicità.

In fin dei conti, come mi ha suggerito il mio amico Federico, Mastandrea altro non è che la coscienza. Che pone dei limiti o spinge a superarli perché il fine giustifica i mezzi. “Poter scegliere è una figata”, dice uno dei protagonisti a cui sembra, per la prima volta, di essere padrone delle sue azioni. In certi momenti viene da pensare che il film invogli a spingersi oltre, ad avere il coraggio delle proprie azioni, anche gravissime, per poter realizzare un sogno. In altri momenti sembra volere affermare che bisogna arrendersi al destino, e non scegliere. Più che altro perché magari si ottiene quello che si vuole, ma si cambia. Per sempre.

Strepitosi tutti i protagonisti, dolcissima Sabrina Ferilli che interpreta la barista che incontra Mastrandrea ogni giorno. Bel film.

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