Tiziano Ferro, l’anti Jovanotti

5 Lug

La cosa più lontana da un concerto di Jovanotti (vedi recensione) è un concerto di Tiziano Ferro. Due mondi opposti.

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Nel primo è impossibile trovare un minimo accenno alla tristezza né una briciola di negatività. Il secondo, invece, si vede che nella vita ha sofferto. Dolore, rimpianto, ricordi,  rabbia,  fine di amicizie, fine di amori,  incomprensioni. Insomma al contrario di Jovanotti, un alieno, Ferro è uno di noi.  Però, contrariamente a quanto mi aspettassi (e che temessi) non si esce dal suo concerto attapirati. Meno male.

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Alcune riflessioni.
1 Il vecchio Tiziano Ferro, quello Perverso, non mi piace. Preferisco quello di oggi, piu solare. Durante il concerto,  capisci che questo ragazzo 35enne di Latina ha molto sofferto prima di arrivare all’accettazione di sé e al coming out. Momento gay-friendly: le telecamere, coperte da un filtro vedo/non vedo, riprendono Tiziano dietro le quinte durante un cambio d’abito, e la cosa scatena “wow” e risatine di approvazione.
2 Se quello di Jovanotti era un grande show, con filmati, luci, ospiti, balli e costumi scenografici, questo è stato un concerto più classico, senza idee, tutto puntato sulle capacità vocali di Tzn. Notevolissime. Lui è un artista grandioso.
3 A me Tiziano, per come sta sul palco,  per la sua fisicità e teatralità,  ha ricordato molto Massimo Ranieri. Non penso che questo paragone sia offensivo,  anzi. Pensavo si scatenasse di più, invece è stato piuttosto statico. Sarà stato il caldo.

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4 La mia canzone preferita, a sorpresa, è stata La fine, che non conoscevo bene. Ha un testo bellissimo. Poi amo Regalo mio più grande e Ed ero contentissimo. Le ultime le amo meno.
5 “Perché gioia e dolore hanno lo stesso sapore. ..”. Tiziano passa dal riso al pianto. In un momento molto “Maria De Filippi” legge una lettera di un fan sull’amore e piange. Tiziano fa venire voglia di soffrire, quasi quasi. Perché tanto, alla fine, “il sole esiste per tutti”.

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