Tremenza da bere / Dalla Leotta a Levante, la notte delle stelle Sky
13 Set
Il grande assente: Fedez. La più bella: Ilaria D’Amico. La più chiacchierata: Diletta Leotta. Il più abbronzato: Carlo Cracco.
In una notte di quasi fine estate, agli Arcimboldi di Milano, città su cui punta tantissimo visto che sta trasferendo qui la maggior pare delle sue forze, Sky ha presentato i suoi programmi nell’evento degli Upfront. Un ricevimento, come si diceva una vota, che merita un Tremenza da bere.
Red carpet, sala stampa, show, cena a buffet e open bar immancabile erano i momenti saliente della serata. Soprattutto l’ultimo, conoscendo noi giornalisti. Non mancava quasi nessuno, solo il signor Ferragni non appariva tra i giudici di X Factor. In compenso gli altri si sono fatti vedere: nella serata presentata da Alessandro Cattelan Mara Maionchi è salita sul palco (insieme con Alessandro Borghese), con la consueta simpatia, la bellissima Levante ha cantato la sua hot Pezzo di me e Manuel Agnelli ha dispensato selfie senza troppo entusiasmo. Carlo Carlo era presente insieme agli altri chef illustri ed era parecchio arrostito dal sole. Al suo fianco la moglie Rosa, con gomma da masticare in bocca sul tappeto rosso.
La parola più usata per presentare la ricca offerta di serie tv, cinema, intrattenimento e sport è stata “storytelling” che tradotto per noi umani è “racconto” ma forse sarebbe meglio dire “emozioni”. E tra film e serie davvero attese, di brividi ne ho sentiti parecchi.
Ilaria D’Amico, ancora prima donna dello sport, spiccava per altezza e sex appeal. Non sono omosessuale, questo penso sia riconosciuto, ma non le staccavo gli occhi di dosso: polpacci tonici, ginocchia perfette, snella e imponente.
Tra gli addetti ai lavori ci si domandava come avesse preso il fatto che Diletta Leotta, minuta ma tutta curve, fosse salita sul palco della serata e lei no, ma poi ci siamo tutti concentrati sulla star di Hollywood Tim Roth, un mito, che su Sky è protagonista di Tinstar.
Tra i pochi scaltri che sono riusciti a farsi una foto con lui domina la sottoscritta. Abbiamo trovato un po’ ingrassato Ciro di Gomorra, ovvero l’attore Marco D’Amore ma forse per esigenze di copione, mentre ho gradito assai la fisicità di Pietro Bosco di 1993. Un marcantonio, come diceva mia nonna.
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