Tremenza da bere/ Dall’Albania con furore

27 Nov

Altro che Dubai, Abu Dahbi, Hollywood: la nuova Mecca è Tirana. Almeno parlando di televisione. Ieri alla presentazione della tv albanese in lingua italiana Agon Channel  ho visto cose che voi umani… Dame laccate impellicciate (come la sottoscritta, però rigorosamente eco), signori e signore albanesi vestiti come alla Prima alla Scala, spacchi e schiene nude che non ammiravo dai tempi di Pineta di Milano Marittima, brillanti farlocchi, giornalisti, investitori, imbucati, tutto nel segno dell’opulenza e dell’entusiasmo.

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Una gioia quasi sanremese. L’enorme scritta Agon Channel e il numero 33 (il canale che dal primo dicembre occuperà il bouquet del digitale terrestre), insegne luminose in stile  Times Square, coreografie, lustrini: quel trash che fa simpatia, insomma.

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La serata era presentata da Simona Ventura e Massimo Ghini, la madrina dell’occasione era Nicole Kidman, arrivata direttamente da Londra per l’evento: all’attrice australiana non potevano fare domande più impertinenti di “nel futuro vuoi fare la regista?” perché la diva ha messo molti paletti.

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La Kidman però non si è risparmiata: si è concessa anche per  una intervista a Contratto, il programma di punta di Agon Channel presentato da Sabrina Ferilli. La quale viaggia con l’aereo privato di Francesco Bacchetti, il patron della tv, romano, il nuovo Berlusconi d’Albania, ma non si è palesata né alla conferenza stampa di martedì né all’happening di ieri.

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Nel palinsesto ci sono game, talent, Pupo, la Corvaglia, la Costamagna, calcio e news. La chiamano già una “Vero Tv con i soldi ” (questa è della mia amica Claudia, che era con me) per lo spirito nazional popolare, l’entusiasmo degli anni Ottanta, e per i 40.000.000 di euro di investimento che ci ha messo Bacchetti. Che si gongola di aver dato il sorriso a 500 persone che fa lavorare, “peccato” che la maggior parte non siano italiane, ma albanesi.

Quel tocco  Cafonal in più lo dà  l’arrivo nelle frequenze di Roberto D’Agostino che per il canale 33 ha confenzionato il programma Brutti di notte, una sorta di “best of” delle esagerate notti romane raccontate anche dal film premio Oscar di Paolo Sorrentino La grande bellezza.

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“Mi sembra che Agon Channel sia un po’ come il cinepanettone: tutti lo schifano, fino a quando non gli chiedono di farlo”, ha scritto su Twitter Luca Bizzarri. Ha ragione. Si può fare gli intellettuali finché si vuole, ma pecunia non olet, dicevano i romani.

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Ironie a parte, non voglio essere ingiusta e troppo sarcastica nei confronti di Agon Channel. Prima l’ho paragonata a Vero Tv – e il fatto che la serata di ieri fosse diretta da Celeste Laudisio, lo stesso regista di Colpo Grosso, può essere considerata la pistola fumante – ma certamente non gli (o le?) auguro la stessa sorte di quel canale chiuse i battenti anzitempo. Guardo sempre con simpatia e speranza le nuove imprese editoriali, ce ne fossero di più, in quella palude in cui galleggia la televisione. E poi in me c’è un velo di tristezza perché serate più divertenti come quella di ieri difficilmente sarò invitata.

Me lo sono chiesta in questi giorni. Cosa significa “Agon”? Ieri sera mi è stata risposta: in albanese vuol dire alba. Un titolo ambizioso, che auspica la nascita di una nuova era della tv.

Stasera, comunque, vado all’evento di Viacom (Mtv ecc), seguirà ovviamente un nuovo Tremenza da bere. A domani!

 

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