Tremenza a Dubai: le 8 cose che ho preferito della città più pazza del mondo
7 Apr
Avevo voglia di venire a Dubai da quando ho visto e amato Singapore. Sono due città diverse, ovviamente, ma vicine in quel genere di modernità, novità e tecnologia che i detrattori definiscono “fintume”. Non mi vergogno a dire che a me il fintume piace parecchio e soprattutto mi diverte. Lo considero il parco giochi degli adulti.
Le dieci cose che ho preferito di Dubai sono:
1 – L’Acquario all’interno del mega galattico hotel Atlantis, quello in fondo a The Palm, l’isola artificiale a forma di palma, più grande del mondo. Da perdere la testa.
2) Il trenino che porta dall’Atlantis alla Marina di Dubai. È sopraelevato e permette una vista dall’alto della Palma, dei suoi rami e della città: persino i cantieri sono belli da vedere, e ce ne sono tantissimi visto che Dubai è in continua e perenne costruzione.
3 – Il Dubai Mall. Dicono che per vederlo non bastano due giorni. Io avevo al massimo due ore di tempo, quindi potete capire la mia frustrazione. “E’ tentacolare”, ha commentato acutamente il mio amico Andrea. Non credevo di amare così i Mall, mi sarebbe piaciuto girare con calma (c’era un distretto delle scarpe che, da solo, era dieci volte casa mia), pranzare dal mitico Shake shake, quello degli hamburger organici newyorchesi, pattinare sul ghiaccio e poi ancora negozi… Insomma, una giornata altamente culturale. Vabbè, mi sono comunque rifatta gli occhi e ho salvaguardato la carta di credito.
4 – L’Emirates Mall è più piccolo, ma comunque enorme. È quello della leggendaria pista da sci con tanto di baite e bambini che giocavano con la neve (sono dei pazzi questi sceicchi, li amo). Qui vengono i “local” a fare la spesa al supermercato, anche in taxi. Il Dubai mall è frequentato invece per lo piu da turisti.
5 – Il grattacielo piu alto del mondo, il Burj Kalifa. Siamo saliti al 124esimo piano (ce ne sono circa 180) con un’ascensore speciale con musichetta alla Guerre stellari. Da film. Visto dal basso devo ammettere che non è di grande impatto forse perché è sottile come un’antenna. Dall’alto, è impressionante.
6 – Lo spettacolo delle fontane. Sotto al Burj Kalifa, appena fuori dal Dubai mall, ogni 20 minuti dopo le 18 accendono le fontane che fanno disegni nel cielo come fossero fuochi artificiali, con musica e gente accalcata e applauso finale. Non oso pensare quanto costi un tavolo ai ristoranti con vista sulla fontana. Ecco, Duabi è carissima, va detto.
7 – One and only/Eden Beach/Zero gravity. Sono alcune delle spiagge che ho visto, le prime due all’interno di resort. Per andare al mare funziona cosi: con circa 40 euro entri nel resort, ti metti il braccialetto, scegli un lettino e accedi ai servizi come bagni e stanze per cambiarti. Tutto davvero super figo. Il mare non è un granché ma è molto più che passabile.
8 – Il Souk dell’oro e quello delle spezie. Con un taxi, a circa 30 minuti dalla Marina, si arriva alla parte vecchia. Come amo i Mall, non mi piacciono i Souk ma questi sono una tappa obbligata. Ho comunque riso di gusto nel vedere queste sobrie collane d’oro modello lampadario di Versailles e mi sono fatta amabilmente fregare nell’acquisto di: spezie, cannella, polverini piccanti, zenzero, limoni secchi per tisana e un pacchetto di utilissime gomme da masticare afrodisiache a cui non ho saputo dire di no.
Purtroppo non ho fatto in tempo ad andare nel deserto e non ho visto la Marina. Mi toccherà tornarci. Dubai spacca. Si è capito?
Capitolo a parte: i tassisti. Dovete sapere che a Dubai sono solo indiani o pakistani, costano poco (grazie al prezzo favorevole della benzina) e quando non conoscono la strada non usano il navigatore, no, iniziano a fare un giro di telefonate ai loro amici per avere delucidazioni sulla toponomastica di Dubai. Dei geni, insomma.
Unico momento di cultura della vacanza, la visita alla Grande Moschea di Abu Dhabi, la più grande del Medioriente, e dell’Emirates Palace, un palazzo con arredamento d’oro (sobrio). La moschea è meravigliosa e suggestiva, il palazzo pacchianissimo.
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