Tremenza in viaggio/ Grecia parte I: la pazza vita di Mykonos

21 Ago

I beach club contro gli scogli selvaggi. Gli iPad per ordinare in spiaggia contro i bancomat che non funzionano. Il divertimento contro la quiete. Ma non c’è  uno stile di vita migliore dell’altro, dipende dai gusti e dai momenti.
 Mykonos e Amorgos sono due isole diversissime delle Cicladi,  due modi opposti per godere la Grecia, il mare e le vacanze.
Quest’anno ad agosto ho scelto una meta vicina e tradizionale: dopo tanti viaggi della speranza, nel mio amato Oriente, dopo ritorni di 24 ore ai confini della tortura, ne avevo bisogno.
Iniziamo da Mykonos, la più pazza, elegante e economicamente impegnativa delle Cicladi. “Mi raccomando Ale, prenota tutto”, mi aveva simpaticamente terrorizzato la mia amica Ivana, che era lì appena prima di me. Aveva ragione.
In vita mia non avevo mai prenotato una spiaggia; ho subito capito che Mykonos è un po’ come  Milano II la vendetta, e mi sono adeguata. Non mi piace ma è sempre meglio che arrivare ai bagni, non trovare posto e diventare isterici in vacanza.
Sant'Anna a Paranga

Sant’Anna a Paranga

Prima delle 11.30 in spiaggia non si vede quasi nessuno. E così, il primo giorno, siamo andati nel nuovissimo  club Sant’Anna, enorme, stile Dubai, servitissimo, nella spiaggia Paraga o Paranga, ancora non lo ho capito come si dice, vicino ai più noti Skorpios e Kalua (che consiglio invece per l’aperitivo).
Mare cristallino, lettini, ombrelloni, una specie di isola artificiale come piscina, lounge, ristorante divino segnalato come uno dei migliori dell’isola. Ma soprattutto un vento che ti spazza via, e non esagero. Non ho neppure fatto il bagno perché avevo quasi freddo e ho messo pure la felpa. Voto 7.
La piscina/isola artificiale del Sant Anna

La piscina/isola artificiale del Sant Anna

Secondo giorno, nella spiaggia Super Paradise al Jackie O. Ancora più bella della prima. Il mare era da incorniciare, il bar si affacciava su una terrazza, un’ insenatura  ci riparava dal martellante vento, una insalata greca da mettere negli annali, musica non troppo alta, negozio stupendo.
Presenza di eterosessuali non pervenuta. Pensate. Ho anche trovato un esponente di spicco del trono gay di Uomini e donne di cui non ricordo sinceramente il nome. Tra l’altro, mi permetto di segnalare che a Mykonos non si trova un hipster manco a pagarlo, nessuna barba, lo stile gay è quello degli anni Ottanta alla Less Than Zero di Bret Easton Ellis. All’aperitivo, show di una drag queen di grandissimo livello. Voto 9.
Il Jackie O

Il Jackie O

 

La terrazza del Jackie O, all'aperitivo

La terrazza del Jackie O, all’aperitivo

Una delle poche spiagge selvagge di Mykonos si trova nella Costa a nord vicino al paese di Ano Mera. Volevamo andare al Principote a Panormos ma non c’era modo di prenotare manco avessimo chiamato il Dorsia di American Psycho 10 minuti prima di cena, allora abbiamo scelto, nella spiaggia di Ftelia, l’Alemagu. Un beach club più raccolto, tranquillo, con spiaggia turchese e musica decisamente  più rilassante. Qui ho mangiato un’ insalata in cui la feta veniva grattugiata sopra: da favola. (a Mykonos non ho mosso un muscolo: sono ingrassata un paio di chili, in compenso non ho più rughe in faccia). Voto 10.
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La spiaggia di Ftelia dal beach club Alemagou

La spiaggia di Ftelia dal beach club Alemagou

 

A parte un giorno (delirante) in cui sono stata in spiaggia al Paradise con i ragazzini ululanti e la musica che mi ha fatto sballare più di dodici pasticche di estasi, ma dove comunque il mare è forse il più bello di tutti, le spiagge mi hanno rapito.
Amo le comodità, ma come leggerete nel post di Amorgos, ne faccio volentieri a meno se vale la pena.
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L’ultimo lido che voglio segnalare, a Mykonos, è Lia, la più lontana spiaggia dal centro. Siamo stati al club Liasti ed è carino come tutti gli altri, con una clientela più italiana, un grande ristorante tutto bianco e una piccola passeggiata sulla scogliera, a destra, che arriva a un negozietto niente male. Voto 7.
La posa del guerriero a Liasti

La posa del guerriero a Liasti

A Mykonos ero stata anche dieci anni fa e mi sembra che oggi sia meno cafona: il turismo si è alzato leggermente e l’aspetto bello è che davvero internazionale, come Ibiza. Italiani, certo, ma anche americani, francesi, tantissimi mediorientali molto interessanti (kazaki soprattutto), greci.
Bellissimi ragazze e ragazzi, che sembravano usciti dalle pagine di moda di Vogue. Sempre in tiro, anche in spiaggia, forse troppo. La cosa metteva una certa soggezione.
Il mare del Paradise

Il mare del Paradise

 

Apertitivo al Kalua

Apertitivo al Kalua

La sera siamo stati solo nel centro, a Chora, nei locali di Little Italy, a mangiare suvlaki e giros nelle taverne o dell’ottimo pesce a buon prezzo dal mitico Kounelas, e la nostra attività preferita era, lo ammetto, il cosiddetto people watching. Sì, guardare la fauna umana della popolazione vacanziera come fossimo vecchietti al bar. Molto divertente. Sarà l’età che avanza?
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Continua a leggere la mia vacanza in Grecia: la vita semplice e meravigliosa di Amorgos.

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