Zumba esci da questo corpo

Tra i danni collaterali dell’aspettativa dal lavoro (a fine giugno torno, don’t worry) sarà citato negli annali il mio avvicinamento alla moda che più mi ha inquietato negli ultimi anni insieme alla french manicure e ai capelli bicolor: lo Zumba. Alla seconda lezione ero già posseduta. Lo so, la mia guru Elena Ghisolfi sarà molto delusa da me (me lo ha anche detto, si sente come Miranda Priesley nei confronti di Andrea-Emily nel Diavolo Veste Prada) ma a mia parziale discolpa metto sul tavolo il fatto che più che balli latinoamericani (uno dei miei MAI come direbbe E.G.) sono balli africani e, come molti sanno, l’Africa spacca.

Lo Zumba (o la Zumba?, come dice la mia amica Monica) fa sudare di brutto, ha balletti simpatici e mi fa ridere. Certo, insieme a  me nel corso vedo tipe non proprio magrissime quindi mi chiedo se funzioni, vedremo.

Ps. Sulle mie doti nella danza, mossa di Shakira a parte, il mio cavallo di battaglia come molti sanno, basta ricordarsi il mio video a Veline di cui, orrore, ricorrono in questi giorni i dieci anni.