David Bailey in mostra: da Kate Moss alla Papua Nuova Guinea

15 Mar

Oggi domenica culturale. Lo so, non è da me. Ma nemmeno poi tanto: una delle cose che mi piace più al mondo sono le mostre di fotografia, specie al centro ci sono la moda, il costume e la società. Ammirare la bellezza mi fa stare bene, e mostra del londinese David Bailey, classe 1938, fotografo di moda ma non solo, è stata una boccata d’ossigeno. Bailey ha immortalato per Vogue Kate Moss, David Bowie, John Lennon, Ringo, Paul McCartney e Mick Jagger, ma ha anche realizzato pionieristici reportage tra le popolazioni della Papua Nuova Guinea. “Nessuno conosce veramente il mio lavoro. La maggior parte delle persone pensa che faccia solo foto in bianco e nero di John Lennon”, diceva Bailey.

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Al Pac di Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano (Via Palestro), fino al 2 giugno c’è la personale Stardust. Polvere di stelle di oltre  300 ritratti di star, dalla giornalista di moda Anna Piaggi (meravigliosa) al mio amato Damon Albarn ma soprattutto Meryl Streep e Jack Nicholson, ma anche i nudi di sconosciuti che hanno posato per il suo progetto Democracy.

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E poi volti della cultura come  Salvador Dalì e Andy Warhol, Francis Bacon e Damien Hirst. Ma anche l’italiano Maurizio Cattelan. La vita di Bailey (non lo sapevo) ha ispirato il film Blow Up di Michelangelo Antonioni: Thomas, il protagonista, è un fotografo della Swinging London come Bailey.

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Da dieci anni il fotografo ha abbandonato il mondo della moda perché non trovava in essa “più nulla di interessante”. Eppure Catherine Dye, sua moglie e sua musa, era una modella: l’ha immortalata vestita, nuda, seminuda, addirittura mentre partorisce i suoi figli. Tra le ex di Bailey c’è anche Catherine Deneuve.

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Dopo la moda arrivano i viaggi, l’India, l’Australia, la Papua Nuova Guinea, il Sudan. E tante immagini della East London, la zona dove lui è nato e cresciuto. C’è una sezione dedicate alle foto che ha scattato con il telefonino. Un grande fotografo che “nobilita” lo smartphone. Davvero curioso.

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Stardust

Pac di Milano

Fino al 2 giugno

 

 

 

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