Homeland 5, l’attesa è quasi finita

22 Set

In questo momento sono in crisi da serie tv. Ho piantato Trono di Spade alla fine della terza stagione perché avevo seri problemi di digestione, peccato perché nella quarta arriva Michiel Huismann, gran bel pezzo di ragazzo, nei panni di Daario, lo spasimante di Desaeris Nata Dalla Tempesta.

In ogni caso la mia attesa sta per finire. Tra meno di due settimane, precisamente il 4 ottobre, torna su Showtime Homeland, quinta stagione. Benché sia ormai lontana dai fasti delle prime due annate, è sempre un piacere rivedere la mia eroina Carrie Mathison.

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Le cose sono molto cambiate. Sono passati due anni, lei si è trasferita a Berlino, la storia con Peter Quinn non è neppure decollata nonostante il bacio tra i due al funerale del padre, Saul Berenson, torna ai vertici della Cia in modo loschissimo. Una delusione per Carrie.

Carrie invece lascia l’Agenzia, lavora nel settore privato, a Berlino, alle dipendenze di un miliardario filantropo tedesco. Lei gli cura la sicurezza e intanto, finalmente, si dedica a sua figlia, quella avuta con Brody, e anche a un nuovo amore, un avvocato.

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Ma l’azione non mancherà. La vita semplice e tranquilla non fa per Carrie. Per sua volontà o necessità tornerà a combattere in prima linea contro il terrorismo, che stavolta non attacca con le bombe ma attraverso la pirateria informatica. Almeno, in un primo momento.

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