Il sapore del successo: grande cast, film insipido
7 Dic
Un Carlo Cracco più affascinante, geniale ma non meno irascibile. Bradley Cooper indossa i panni di Adam Jones, un mito, una leggenda, uno chef ex tossico che dopo due anni di oblio vuole tornare sulla scena mondiale e conquistare la terza, ambitissima stella Michelin. Si trasferisce a Londra, torna dietro i fornelli, crea una squadra di serie A, smette di bere e drogarsi, affila i suoi amati coltelli ma non mancano le minacce che arrivano dal passato, ma soprattutto quelle della sua testa: la smania della perfezione, di un piatto come delle persone, la scarsa fiducia negli altri, l’inquietudine.
Il sapore del successo è un film, diretto da John Wells, sul mondo dell’alta cucina, del cibo, dell’eccellenza. “Un piatto non deve essere buono, eccezionale, ma deve essere perfetto. Se non è perfetto si butta via. Cerchiamo orgasmi culinari”, dice Adam/Bradley Cooper, che anche con un po’ di pancetta è un bocconcino niente male, non a caso sta con la donna più bella del mondo, Irina Shayk.
Il cibo ormai è una moda. In libreria, in tv, al cinema pure.
Il cast notevolissimo e internazionale (Cooper, Sienna Miller, Uma Thurman, Alicia Vikander, Lily James, Matthew Ryhs, Omar Sy, Daniel Brühl), distrae piacevolmente dal fatto che il film è insipido. Si fa vedere, fila via, anche perché dura poco, un’ora e mezza netta, ma si ha come l’impressione che il regista, alla fine, si fosse come rotto le scatole e non sapesse come farlo finire. Quindi l’ha fatto finire e basta, un po’ tronco.
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