La meravigliosa vita (a macca) di Belen

18 Apr

Che Belen sia un genio del marketing è noto. Ma possiamo dire che qui ha realizzato il suo capolavoro di smarkettamento, la Cappella Sistina della selfbrandizzazione. Nelle 11 pagine di Chi che raccontano la sua giornata tipo, dal primo selfie del mattino alla scelta della depilazione con luce pulsata, le finte paparazzate alla showgirl nel ristoranti e locali “cul” di Milano, le permetteranno di vivere a macca per i prossimi 112 anni. E la mia è tutta invidia, sia chiaro.

 

Per il guardaroba di Santiago è a posto: su Chi ha piazzato la foto della Stupenderia, che è un po’ il Cartier dei vestiti da bambino, quindi questa onerosa incombenza è svangata.

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L’estetista dove Belen si fa bella. Per qualche mese in fatto di scrub, ossigeno, maschere Usa, pulizie del viso, massaggi e cavitazione nostra signora della Farfallina è a posto.

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Ovviamente non manca lo spot al locale in cui va spesso a pranzo, il Panino Giusto di Corso Garibaldi, con descrizione dei piatti preferiti dalla showgirl. Impariamo così che non si risparmia un tiramisu da 410 calorie (ci crediamo, come no).

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Bene. Le spese milanesi di Belen sono in una botte di ferro. Ora dovrà fare un analogo capolavoro di marketing anche a Napoli, dopo il noto incidente di un mese fa a ristorante Nennella. Un locale in cui l’argentina e il marito Stefano De Martino si sono attovagliati, con la famigerata corte di truccatori e badanti, sperando di non pagare. Se non fosse che il ristoratore, Ciro, ha presentato il conto con 160 euro di mancia.

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